L'UOMO SENZA PAURA

 

N° 66

 

IL RACCOLTO DELLA MORTE

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Il pugno di Bullet potrebbe anche ammazzarmi se lasciassi che mi colpisse, ma io scanso la testa un attimo prima che mi prenda e con uno scatto lo proietto oltre la mia testa.

            Sarebbe troppo bello sperare che l’impatto contro la vicina parete lo abbia messo fuori combattimento e infatti si rialza ma il suo respiro è decisamente più affannoso.

-Che c’è, Bullet, sei stanco, forse?- lo schernisco.

-Ti farò a pezzi Devil.- è la sola risposta.

-Voi supercriminali dovreste assumere un buon dialoghista, sai?-

            Evito il suo assalto molto facilmente e con una capriola mi porto alle sue spalle. Mentre si volta, gli sferro un colpo di taglio alla carotide.

            Barcolla ma non cade.

-Questa è l’ultima che…-

            Il mio superudito mi informa che il suo battito sta accelerando in modo irregolare il suo respiro è pesante ed affannoso, ma lui non se ne dà per inteso.

-Ehi ascolta…- cerco di avvertirlo.

-Sta zitto!- mi urla mentre cerca di sferrarmi un altro pugno che evito facilmente.

            Avanza ancora poi lo sento annaspare, emettere un gemito strozzato e cadere in avanti pesantemente. Ha avuto un infarto.

Se fossi un altro tipo di vigilante me ne andrei senza farmi scrupoli. Il Punitore direbbe che sono un patetico sentimentale un liberale dal cuore tenero, forse lo penserebbe perfino Natasha ma io so di non avere scelta e comincio a praticargli il massaggio cardiaco tentando di rianimarlo.

 

Mi avvicino alla Vedova Nera che sta prendendo un caffè ad una delle macchinette automatiche a questo piano dell’ospedale. Prima ancora che possa iniziare a parlare lei si è voltata di scatto. Non avrà i supersensi del nostro comune amico Matt Murdock ma i suoi sono comunque sempre all’erta.

Alzo le mani in segno di pace e le dico:

-Miss Romanoff… si ricorda di me? Ben Urich del Bugle.-

-Mi ricordo benissimo, Ben… puoi chiamarmi Natasha.- risponde lei accennando un sorriso mentre getta il bicchiere di carta nel vicino cestino –Bah… e questo lo chiamate caffè? Vivo in questa nazione da più di dieci anni e non ho ancora capito cosa ci trovate in questa brodaglia. Noi Russi sì che sappiamo cos’è il vero caffè: nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno. Lo ha detto Bakunin.-

-Molto interessante.- commento –Ma non è di questo che volevo parlarti. Si dice che tu abbia salvato il Procuratore Federale Nelson da una spietata killer internazionale[1] che puoi dirmi al riguardo?-

-Che si dicono tante cose, ma non tutte sono vere… e alcune sarebbe meglio che non uscissero su giornali.-

-Capito… quindi non hai niente per me?-

-Una sola cosa: chi vuole Nelson morto ci riproverà. Io lo porterei via da qui il prima possibile.-

-Sono certo che hanno già in mente di farlo appena sarà trasportabile. Qualche idea di chi possono essere i mandanti del killer?-

-Gente con molte risorse: Iron Maiden non costa poco.-

            Iron Maiden, ne ho sentito parlare. Quello che m’interessa, però, è l’identità dei suoi mandanti. Ne verrebbe fuori un articolo coi fiocchi me lo sento… purché non sia accompagnato dal mio necrologio.

 

            Per Bob Diamond non è stato difficile agganciare la donna elegante dai capelli neri, dopotutto è pur sempre un attore famoso e lei si è subito mostrata interessata alla sua compagnia. Non è stato difficile portarla nella terrazza panoramica dove sono praticamente da soli.

            Bob afferra un paio di coppe di champagne e ne porge una alla donna il cu nome è Mary Elizabeth Sterling.

-E così lei è il famoso Robert Diamond.- dice la donna sorseggiando lo champagne –Ho sentito parlare molto di lei.-

-In bene spero.- replica lui –E mi chiami Bob.-

-Bob…- il nome ha un suono particolare sulle labbra di lei -... attore, esperto di arti marziali, donnaiolo. Ho dimenticato qualcosa?-

-Forse hai un tantino esagerato.- replica lui sorridendo.

-Davvero? Che peccato.-

            D’impulso lei lo bacia e Bob ricambia il bacio per poi staccarsi da lei

-Ok…- ribatte –Ti sei divertita Mary… o preferisci Elizabeth?-

-Non ti è piaciuto?- replica lei con un sorriso divertito –Eppure pensavo che mi avessi portato qui per questo: non dovevi intrattenermi mentre la tua amica Dakota North e Felicia Hardy decidono cosa fare con me?-

-Cosa?-

-Mi sono accorta di lei, non appena entrata. Credeva davvero che non sapessi chi è e che adesso lavora per Matt Murdock? Quanto alla Gatta Nera… non credo che volesse passare inosservata, non è nel suo stile.-

-E tu credi…-

            Bob non finisce la frase perché gli occhi gli si appannano e le gambe gli cedono.

-Che c’è, Figlio della Tigre?- lo canzona Mary Elizabeth –Basta un semplice bacio a mandarti in tilt? Chissà che sarebbe successo se fossimo andati più oltre, allora? Peccato non saperlo, non credi?-

            Bob prova a fare un passo avanti.

-Tu… tu…- mormora.

            Mary Elizabeth Sterling non saprà mai cosa volesse dirle perché Bob Diamond crolla letteralmente ai suoi piedi.

 

 

2.

 

 

            L’ambulanza sta portando via Bullet e il Capitano Stone di Codice Blu mi dice:

-Lo terremo d’occhio ma temo che non riusciremo a trattenerlo. C’è solo la tua testimonianza ad inchiodarlo e…-

            Non continua, ma so cosa vuol dire, dopotutto sono un avvocato quando non indosso questo costume: il Procuratore Distrettuale non istruirà mai un processo solo sulla base delle dichiarazioni di un vigilante mascherato e non posso biasimarlo.

-C’è un’altra possibilità- ribatto -Sono quasi sicuro che abbia violato le norme sulla cauzione e si sia sottratto ad un processo per tentato omicidio di un testimone in un processo federale.[2] Provi a controllare.-

-Lo segnalerò al Detective di turno, grazie. Per il momento farò in modo che sia sempre tenuto sotto sorveglianza.-

-Grazie. A proposito… ha notizie di Franklin Nelson?-

-A quel che si dice, è uscito dal coma ma una killer travestita da infermiera ha tentato di ucciderlo. Per fortuna la tua amica Vedova Nera l’ha fermata in tempo.-

-La fortuna non c’entra: avevo previsto quella possibilità e la Vedova è rimasta di guardia. Ora farei bene a raggiungerla.-

-Sarebbe contrario al regolamento, ma se vuoi un passaggio…-

-Accetto molto volentieri.-

 

            Dakota North e Felicia Hardy non credono ai loro occhi. Non è possibile che quella donna sia così sfacciata, pensano… eppure ecco che da una parete spunta l’inquietante figura del Seminatore di Morte che si fa largo tra la folla mentre la musica cessa di colpo.

-Vi consiglio di spostarvi.- dice ai presenti con quella sua macabra voce alterata in modo che non si capisca nemmeno se è uomo o donna –Non desidero far del male a nessuno ma il mio tocco può essere mortale. È meglio per voi se mi lasciate il passo e nessuno si farà male… nessuno a parte il mio bersaglio.- si dirige a grandi passi verso l’uomo di nome Craig Hartley -Allora Craig… non avrai davvero pensato che ti avessi dimenticato? È il momento di pagare i vecchi debiti.-

-E se gli concedessi una dilazione?- dice Dakota puntandogli alla testa una piccola calibro 22 estratta dalla borsetta.-

-Miss North, mi delude. Una semplice pistola contro chi può rendersi immateriale? Davvero credeva che mi avrebbe spaventato?-

            Il Seminatore di Morte si muove ed afferra il polso di Dakota che con un urlo crolla in ginocchio.

-Non abbia paura… sentirà un po’ di freddo per qualche minuto ma sopravvivrà. Doveva saperlo che non poteva fermarmi.-

-Lei forse no, ma che ne dici di me?-

            Dall’alto cala improvvisamente la tenebrosa figura del Ragno Nero.

 

              Se c’è qualcosa di me che è puro Peter Parker è il gusto per le entrate ad effetto. Mi sono tenuto in disparte fino ad ora proprio in previsione di qualcosa di simile. È stata dura starsene rannicchiato nel condotto d’aerazione mentre Felicia si divertiva la sotto ma alla fine ne è valsa la pena.

-Tu?- esclama il Seminatore di Morte vedendomi –Vuoi costringermi a finire quel che avevo cominciato? Non so come hai fatto a sopravvivere al mio tocco l’altra volta[3] ma questa…-

-Questa volta non mi farò toccare.-

         Gli blocco i polsi e comincio a torcerglieli quando lui diventa immateriale e mi sfugge.

-Frustrante, non è vero? Che ne dici se riproviamo?-

         Allunga le mani verso di me ma io salto indietro. Il Seminatore sembra esitare, poi si volge verso Hartley.-

-Dove eravamo rimasti, Craig?-

-Che tu le stavi prendendo… così.-

         Il calcio prende di sorpresa il Seminatore di Morte che cade a terra mentre chi ha parlato, ovvero la Gatta Nera, con una capriola ricade in piedi.

-Era ora che arrivassi.- le dico –Ce ne hai messo di tempo.-

-Sfilarmi quello straccetto che indossavo e mettere il costume non è stato tanto semplice.- ribatte Felicia.

-Visto quanto poco indossavi, sono sorpreso che tu non ci abbia messo meno di un secondo a levartelo.-

-Siete dei veri comici. I vostri altri avversari li stendete facendoli ridere a morte?-

-Credo che ci abbia insultato.- puntualizza la Gatta –Non mi piace che si mortifichi il mio amor proprio.-

-Perché… ne hai uno? Non lo avrei mai detto.-

            Felicia fa per saltargli addosso ma in quel momento il mio senso di ragno pizzica a più non posso ed istintivamente salto bloccando il suo slancio e urlando:

-No!-

         Cadiamo sul pavimento lontano dalle mani del Seminatore di Morte che fa per avvicinarsi quando in lontananza si ode il suono di una sirena.

-Pare che qualcuno abbia chiamato la Polizia.- commenta –Peccato. Dovremo rimandare ancora la resa dei conti.-

            Si dirige verso la vicina parete provo a fermarlo con la ragnatela ma ci passa semplicemente attraverso, poi passa anche oltre la parete e svanisce.

         Almeno lo abbiamo fermato.

 

3.

 

 

            Sono un tipo curioso e del resto se non lo fossi non farei il giornalista. L’uomo che mi riceve è un giovane che dimostra appena trent’anni, bruno, occhi chiari. Si chiama Timothy Byrnes ed è l’attuale amministratore reggente dello studio legale Sharpe & Associati. Dall’espressione del suo volto direi che non è affatto felice di vedermi.

-Sarò onesto con lei, Mr. Urich, non mi è affatto piaciuto il suo ultimo articolo sul Bugle di oggi.-

-La verità fa male, non è vero?- replico serafico

-La verità? Il suo articolo insinua che questo studio stia coprendo delle attività illegali connesse al Fondo Sterling e questa è una calunnia.-

-Non ho scritto questo e lei lo sa bene. Quel che ho detto è che c’è una connessione tra uno dei vostri soci, recentemente assassinato, presumibilmente dal Seminatore di Morte, ed un broker di Wall Street e che questa connessione è rappresentata dal Fondo Sterling. Lo nega forse?-

-Non nego o confermo niente. Le do solo un avvertimento, Urich: attento a dove mette i piedi, potrebbe metterli in fallo.-

-Sto sempre attento a dove cammino, grazie.-

 

            Percorro il corridoio dell’ospedale e mi fermo davanti ad una donna, giovane direi, dal complesso di odori che raccolgo su di lei, ne deduco che è un’infermiera e le chiedo:

-La stanza di Mister Nelson per favore?-

-Là… là in fondo. Dove ci sono le guardie armate.-

            Sento il suo sguardo. Non è la prima volta che vengo qui ma c’è ancora chi non si è abituato a vedere un visitatore in costume.

            Le guardie alla porta sono indecise se farmi passare ma una voce da dentro dice:

-Garantisco io, fatelo entrare.-

            La voce appartiene al Vice Procuratore degli Stati Uniti Katherine Malper, attualmente a capo dell’ufficio durante la degenza di Foggy.

            L’insieme di battiti cardiaci profumi ed altro mi dice che nella stanza oltre a Kathy ci sono anche Candace Nelson e un uomo che sotto la giacca nasconde una fondina ascellare con tanto di pistola con colpo in canna. Un poliziotto che dovrei conoscere ma di cui non ricordo il nome. Foggy è sul letto e a giudicare da ritmo del suo respiro sta dormendo.

-Come sta?- chiedo.

-Stabile.- risponde Candace –I medici dicono che è completamente fuori pericolo… grazie a Dio.-

-Ne sono felice. Ho saputo che hanno cercato di ucciderlo.-

-Già… ma la tua amica, la Vedova Nera, ha bloccato l’assassina.- risponde Kathy.

-Avevo previsto qualche guaio e ci eravamo organizzati.- ribatto –Lei dov’è adesso?-

-Ad uno degli altri piani da un suo amico che deve lasciare l’ospedale.

            Ivan naturalmente.

-Vado a raggiungerla. Vedrò Foggy un altro giorno.-

-Te lo saluterò quando si sveglia .- mi dice Candace poi, d’impulso mi si avvicina –Grazie per quello che fai e ringrazia anche la Vedova da parte mia.-

-Lo farò contaci.-

            Quando entro nella stanza di Ivan Natasha mi corre incontro e mi bacia.

            Il vecchio cosacco, seduto in poltrona, commenta.

-Quante stupide smancerie.-

-Se hai voglia di lamentarti, vuol dire che stai davvero bene.- gli rispondo –Quando ti dimettono?-

            Ivan sbuffa:

-Domattina per fortuna. Sono davvero stufo di stare qui. Potevo anche andarmene prima.-

-Anche se ti piace credere il contrario, non sei fatto di ferro.- lo rimprovera bonariamente Natasha –E non sei neanche più un…-

-Un giovanotto?- ribatte lui con tono piccato –Dammi un’occasione e ti farò vedere che non sono ancora pronto per la pensione.-

-Per ora riguardati.-

            Sento che Natasha si china a baciarlo su una guancia. Ivan è una delle poche persone per cui Natasha prova un affetto senza riserve. Per lei è come il padre che non ha mai conosciuto.

-Bah… altre smancerie.- borbotta Ivan ma io capisco che è contento -E tu, Murdock togliti quel sorrisetto ebete dalla faccia.-

-Obbedisco.-

-Bene…- interviene Natasha –Ora io e Matt andremo a casa a cambiarci e poi andremo a cena in un ristorantino russo che conosco a Brighton Beach. Ti piace il programma Matt?-

-Posso forse dire di no?-

            La risposta di Natasha è una squillante risata.

 

            Dakota North si è ripresa dallo shock del contatto col Seminatore di Morte e per quanto un po’ barcollante sulle gambe insiste per seguire me e la Gatta Nera. Passiamo rapidamente nella stanza accanto al salone, oltre il muro in cui è scomparso il nostro nemico e ci troviamo in un salottino dove abbiamo una sorpresa: Mary Elizabeth Sterling in abito da sera è seduta sul bordo di un divanetto su cui è sdraiato Bob Diamond. In un angolo sta in piedi il suo autista tuttofare col fisico da culturista.

-Cosa gli hai fatto?- urla Dakota puntandogli contro la pistola.

         La Sterling ci guarda con aria innocente.

-Io?- risponde –Niente, assolutamente niente. Io e Mr. Diamond stavamo parlando in terrazza quando lui è svenuto improvvisamente. Hector mi ha aiutato a portarlo qui e stavo cercando di farlo rinvenire quando è passato il Seminatore di Morte ed è sparito in quell’altra parete.-

-Bella storiella.- ribatto –Ti aspetti davvero che ci crediamo?-

-Per quanto mi riguarda può credere ciò che le pare, signor Ragno Nero.-

-Hai drogato Bob e poi hai cercato di uccidere Craig Hartley.- ribatte Dakota decisamente arrabbiata.

-Ancora quell’assurda storia che io sarei il Seminatore di Morte? Vi sfido a trovare il suo costume o le sue apparecchiature in questa stanza. Credete davvero che avrei potuto sfilarmi il costume e mettermi di nuovo l’abito da sera in così poco tempo?-

-Un punto per lei.- ammette a malincuore Felicia.

-Il tuo amico, Hector… - dico -… ha usato i suoi poteri illusori per farci vedere il Seminatore di Morte ma in realtà tu avevi indosso sempre i tuoi vestiti normali.-

         Mary Elizabeth sorride sorniona mentre replica:

-Bella teoria, provala.-

-Un altro punto per lei, temo.- aggiunge la Gatta.

-Grazie per l’incoraggiamento Felicia.- ribatto.

         Il problema è che quella donna ci ha messo in un angolo un’altra volta, è maledettamente furba, più di molti altri avversari che ho affrontato.

         Nel frattempo Bob Diamond si è svegliato e si è messo a sedere sul divano. Dakota è corsa da lui.

-Come stai Bob?- chiede –Che ti ha fatto quella strega?-

-Non… non lo so. Non sono sicuro.- risponde lui ancora confuso –Ricordo che abbiamo bevuto e poi lei mi ha baciato e…-

-Attento a quel che dici, Bob caro.- gli si rivolge la Sterling –La tua ragazza potrebbe pensare che io e te ci stessimo divertendo insieme… e chissà, poteva anche succedere se tu non avessi perso i sensi. Avrei detto che reggevi benissimo l’alcool.-

         Se gli sguardi potessero uccidere quello di Dakota North avrebbe addirittura incenerito Mary Elizabeth Sterling ma la donna lo sostiene e continua a sorridere.

 

 

4.

 

 

            Le prime luci del mattino illuminano la stanza svegliandomi. Mi ci vuole solo qualche secondo per rendermi conto che sono nell’appartamento di Natasha e che lei sta dormendo accanto a me. Un altro secondo per capire che non è solo a causa del sole che mi sono svegliato.

-Entra pure, se vuoi, Ragno Nero, ma la tua amica resta fuori: non sono presentabile.-

            Vale a dire che non voglio che la Gatta Nera mi veda senza maschera.

-Peccato, Devil.- risponde una voce dalla terrazza –Adoro gli uomini quando non sono presentabili.-

            Ragno Nero sguscia all’interno e commenta:

-Non farci caso. Si diverte con certe battute per stare nel personaggio ma in fondo è una brava ragazza.-

-Non ne dubito.- rispondo.

-Fate pure come se non ci fossi…- interviene Natasha che si è svegliata e che si copre pudicamente con un lenzuolo -… in fondo questa è solo casa mia.-

-Ah… non volevo essere invadente, credimi.- si scusa Ragno Nero.

-Ho un suggerimento per te e la tua amica: filate in cucina ed aspettateci lì mentre io e Matt ci facciamo una doccia e ci mettiamo qualcosa addosso. E ora fila, così posso uscire dal letto.-

            Posso indovinare un sorriso sotto la maschera di Ragno Nero mentre esce dalla stanza.

-E così lui sa chi sei.- commenta Natasha –E tu… tu sai chi c’è dietro la sua maschera?-

-Me lo ha detto lui. Che c’è: vuoi sapere il suo nome?-

-No… rispetto i segreti altrui. Pensi che la Gatta Nera sappia il tuo?-

            Non ci avevo riflettuto sopra ma è vero: lui potrebbe averlo detto alla Gatta. Dopotutto nell’intimità sfuggono molti segreti. Oh beh… se è successo posso sopportarlo.

-Lasciamo perdere.- commenta Natasha –Andiamo a farci quella doccia e non facciamo aspettare troppo in nostri ospiti.-

            Pochi minuti dopo, indossati i nostri costumi, entriamo in cucina dove si sentono invitanti odorini,

-Mrs. Santos ci ha trovati qui ed ha insistito per preparare la colazione a tutti.- ci dice Ragno Nero.

-La colazione è il pasto più importante della giornata.- replica Maria Santos, la domestica di origine portoricana di Natasha –Ora tutti fuori di qui. Vi porterò tutto in salotto.-

-Non discuto mai con lei, Maria.- ribatte sorridendo Natasha.

            Ci spostiamo nel salotto e qui Ragno Nero dice.

-E ora parliamo del Seminatore di Morte.-

            Ci raccontano gli eventi della sera precedente mentre Maria arriva con un carrello pieno di roba a cui facciamo onore.

-… naturalmente la Polizia non ha avuto elementi per trattenere la Sterling ed ora lei è certamente nella sua bella villa che se la ride alle nostre spalle.- termina di dire Ragno Nero.

-Almeno le avete impedito di uccidere quell’Hartley.- commenta Natasha.

-Per ora almeno…- replica la Gatta -… ma non possiamo stargli addosso tutto il tempo e lei ci riproverà prima o poi.-

-Se solo sapessimo cosa cerca esattamente.- aggiungo io -…probabilmente la chiave è nei documenti che il Seminatore ha rubato dalla cassaforte di Razor Sharpe. Lì c’era qualcosa che lo ha spinto ad uccidere chiunque avesse a che fare con quel conto.-

-Una vendetta.- commenta Ragno Nero.

-Le hanno rubato i soldi.- aggiunge la Gatta.

-Sì… è quello che ho pensato anch’io.- replico –Il mio amico Urich è sulle tracce di quel fondo… speriamo che scopra qualcosa di utile.-

 

            Mi concedo un sorriso di compiacimento mentre dico:

-Il Fondo Sterling non esiste… non più almeno.-

                Ben Urich scuote la testa e replica:

-Ripeti tutto Candace.-

-c’è poco da dire in fondo: quell’avvocato… Milton… e l’agente di Borsa, Hartley, hanno distratto i quattrini del Fondo Sterling e li hanno deviati in una serie di conti Off Shore. Finché riceveva la sua rendita mensile Mary Elizabeth Sterling non aveva motivo di sospettare di nulla ma qualcosa deve essere arrivato alle orecchie di Rosalind Sharpe che ha avviato un’indagine interna al suo studio ed avvisato la Sterling proprio poco prima di scomparire.-

-Molto interessante, miss Nelson.- commenta Joseph Robertson, il direttore del Daily Bugle  -Se la notizia è confermata, ne verrà fuori un altro bell’articolo e sarebbe giusto che lo firmasse anche lei. Come ha fatto ad avere tutte queste informazioni?-

-Preferirei non rivelarlo se non le dispiace.- rispondo abbassando lo sguardo.

                Ben e Robbie penseranno che voglio proteggere le mie fonti ma la verità è che non sono affatto fiera di come ho carpito le informazioni a Tim Byrnes e non voglio che lo sappiano.

-Come sta suo fratello?- mi chiede Robbie.

-Bene adesso.- rispondo –Lo tengono sotto stretta sorveglianza per paura che riprovino ad ucciderlo.

-Hanno idea di chi lo voglia morto?-

-Nessuna precisa, credo anche se pensano che la cosa sia legata alla scomparsa della madre.-

-Pensa di poterci lavorare su… o è troppo personale?-

-Ci proverò… e… io sono Candace per tutti qui dentro… anche per lei Mr. Robertson.-

                Ride e capisco ancora una volta perché tutti gli siano affezionati.

-Me lo ricorderò… io sono Robbie, ricordalo tu.-

                Sorrido a mia volta e poi mi rabbuio: chi ha tentato di uccidere Foggy è ancora libero, come posso essere certa che non ci riproverà?

 

                L’uomo è decisamente furioso: il Consiglio, su sua richiesta, aveva deciso di lasciar stare Franklin Nelson ma qualcuno ha preso un’iniziativa personale ed arruolato quella sicaria, Iron Maiden, per ucciderlo. Deve essere stata quella donna: non è un mistero che voglia sostituirlo alla guida del Consorzio… è maledettamente ambiziosa ed impaziente. Dovrebbe farla uccidere ma gli altri membri potrebbero ribellarsi se lui non desse loro delle prove certe… e non le ha. Per il momento ha annullato l’ordine di uccidere Nelson: non è un pericolo per loro e sarà più utile da vivo.

            Quanto a chi sta cercando di fargli le scarpe, la resa dei conti è solo rimandata.

 

 

5.

 

 

            Stavolta Doris dovrebbe essere contenta, perché sto tornando a casa prima del solito. Esco dal palazzo del Daily Bugle dopo aver chiuso il pezzo sul Seminatore di Morte. Quello che abbiamo scoperto basterà a dare un movente a Mary Elizabeth Sterling ma non basta a provare che sia il Seminatore di Morte. Del resto non è una cosa che mi compete, che ci pensi il Procuratore Distrettuale se ci riesce.

            Sto per chiamare un taxi quando un’auto nera si accosta al marciapiede. Provo un improvviso brivido. La maggior parte delle volte che mi sono trovato in una situazione simile sono sempre stati guai per me.

-Mr. Urich…?-

            La voce che viene dall’interno dell’auto è profonda ed ha un tono cordiale. L’uomo che mi fissa dal finestrino aperto ha una stazza che farebbe invidia a Kingpin ed ha un’aria familiare. Mi ci vuole solo qualche secondo per riconoscerlo.

-Sono Giacomo Fortunato…- si presenta -… ma lei mi conoscerà certamente come…-

-Jimmy Six, certo.- completo io -Perché l’unico figlio ed erede di uno dei più famosi boss dei cinque distretti si interessa a me? Ho già avuto la mia quota di minacce e rapimenti questo mese.

            Jimmy Six scoppia in una risata.

-Non voglio farti del male Urich… anzi, voglio darti l’opportunità per un articolo coi fiocchi. Su, Sali. Ne parliamo mentre ti accompagno a casa.-

            Ci rifletto su. Da quel che ho sentito di Jimmy Six, non è il tipo da farmi fuori in auto e scaricarmi sul fronte del porto. Forse val la pena di sentire quel che vuol dirmi. 

Salgo nell’auto sperando di non pentirmi.

 

            La figura si aggira nell’oscurità come se fosse perfettamente a suo agio, poi una voce, la mia voce, la apostrofa all’improvviso:

-Quel che cerchi non è qui.-

            Si volta di scatto. Nella sua maschera un sistema ad infrarossi gli permette di vedere come se fosse giorno, io, naturalmente, non ho bisogno di trucchetti simili.

-Devil!- esclama –Non sono sorpreso di trovarti qui in fondo.-

-Una volta capito cosa cercavi…- spiego -… non è stato difficile indovinare cosa avresti fatto dopo. Il tuo attacco così plateale a Craig Hartley aveva lo scopo di deviare la nostra attenzione su di lui che è ora superprotetto dalla Polizia- Ma quel che volevi tu erano i codici cifrati dei suoi conti off shore per recuperare quel che ti aveva rubato.-

-Interessante ricostruzione… ma ammesso che sia vera, hai detto che quei codici non sono più qui.-

-In effetti, è così: Hartley li ha consegnati al Procuratore Federale in cambio di uno sconto di pena per la sua piccola truffa. La paura sa essere una buona consigliera e lui ha pensato che era meglio essere vivo in un luogo segreto, sia pure sotto custodia federale, che morto per mano tua.-

-E ora che vorresti fare? Pensi di potermi arrestare da solo?-

-E chi ha detto che sono solo?

            Le luci si accendono di colpo rivelando che nella stanza con me ci sono la Vedova Nera, Ragno Nero e la Gatta Nera.-

-È ora di chiudere i conti.- afferma Ragno Nero.

            Il Seminatore di Morte per me è poco più di un fantasma. Per i miei sensi praticamente non esiste: niente battito, niente respiro, nessun odore, solo una silhouette appena percepita dal mio senso radar. È frustrante per me non essere nemmeno in grado di immaginare cosa farà

-Immagino…- dice -… che il manuale del perfetto supercriminale preveda che io vi combatta… invece penso che me andrò.-

-Sta affondando nel pavimento!- urla Natasha e mentalmente la ringrazio perché forse da solo non lo avrei capito.

            Come un sol uomo io e Ragno Nero ci tuffiamo dalla finestra e piombiamo verso il basso in caduta libera poi lui lancia la sua ragnatela ed io mi affido al mio fedele bastone.

            Arriviamo giusto quando il Seminatore di Morte sbuca dall’edificio per infilarsi in un’auto.

-Una banale auto?- commenta Ragno Nero –Mi aspettavo qualcosa di meglio. Che so: il teletrasporto.-

            Si dà una spinta e piomba sul tettuccio dell’auto mentre io lo seguo. Il Seminatore di Morte dà un paio di sterzate per cercare di liberarsene ma senza effetto grazie al potere adesivo del Ragno.

            Sento rombare un motore alle mie spalle e riconosco l’auto della Vedova Nera. Sogghigno: non deve capitare spesso a New York che una Rolls Royce si metta all’inseguimento di un’auto sportiva.

            Faccio una capriola ed atterro sul tetto della Rolls che Natasha guida come se fosse una Maserati Biturbo.

-Benvenuto a bordo, Devil.- mi urla la Gatta Nera

            Non le rispondo: sono focalizzato sull’auto davanti a me. Quando saremo abbastanza vicini tenterò di saltaci a bordo. Perché il Ragno Nero deve avere tutto il divertimento?

            Prima che possa agire, però, accade qualcosa: una massa piuttosto grande, probabilmente un autobus taglia improvvisamente la strada all’auto del Seminatore di Morte. Sento il rumore della brusca frenata, gli pneumatici che stridono sull’asfalto, l’auto che sbanda e piomba a tutta velocità contro un muro mentre Ragno Nero balza lontano e poi il rombo dell’esplosione del motore e il calore delle fiamme.

            Il Seminatore di Morte se ne è andato con stile.

 

            Il mio vecchio amico Terenzio Oliver Rucker tenente della Polizia di New York ci raggiunge e ci dice:

-Chiunque ci fosse lì dentro, non ha lasciato abbastanza di sé per un’identificazione.-

-Ci stai dicendo che non ci sono cadaveri?- li chiedo.

- Ti sto dicendo, Ragno…- ribatte lui –… che di quello che c’è al volante dell’auto non è rimasto abbastanza per capire se è un uomo una donna o anche solo un essere umano. Curioso non è vero?-

-Non è morto.- ribatte Devil –O morta… se preferite. Non ci credo.-

-Credo che tu abbia ragione.- commenta la Gatta Nera –Dubito che il calore dell’esplosione di un motore abbia potuto liquefare un corpo umano in quel modo… o sì?-

-Lo stabiliranno i tecnici.- taglia corto Rucker –In ogni caso non è stata un’esplosione normale secondo me.-

C’era dell’esplosivo nell’auto? L’esplosione era stata programmata forse? C’era qualcuno nell’auto al posto del Seminatore di Morte e lei ha simulato l’incidente per far esplodere l’auto e scappar via non vista grazie ai suoi poteri? È possibile: io stesso ho usato un trucco simile per simular la morte del mio vecchio alter ego Kaine usando un cadavere rubato dall’obitorio.[4] Dubito che il Seminatore sia stato tanto delicato però.

Guardo Devil e capisco che la pensa come me: ci ha fregato un’altra volta

 Un agente si avvicina a Terenzio e bisbiglia qualcosa al suo orecchio poi lui si rivolge a noi:

–Pare che l’auto sia stata noleggiata da una certa Emmy Starr. Significa qualcosa per voi?-

-Emmy… M. E. come Mary Elizabeth… un altro dei suoi pseudonimi.- puntualizza la Vedova Nera.-

-E un altro vicolo cieco.- puntualizzo io –Quella donna è furba ed ora ci ha tolto le ultime possibilità di collegarla al Seminatore di Morte.-

-Pensi che non si rifarà viva, Ragnetto?- mi chiede la Gatta.

-Se è davvero furba come credo…- interviene Devil -… se ne starà calma per un po’. Vogliamo scommettere che Mary Elizabeth Sterling lascerà presto la città per affari urgenti o per una vacanza?-

-Credo che tu abbia ragione.- dico –Beh… è stato un piacere lavorare con te non mi dispiacerà rifarlo se capiterà l’occasione.-

-Perché no?-

         Mi porge la mano e la stringo poi guardo lui e la Vedova allontanarsi in Rolls Royce.

-Questa sì che è classe, non credi?- dice la Gatta –Non me la regaleresti una macchinina come quella?-

-Scordatelo Felicia: non mi paghi abbastanza da potermela permettere.-

-Non ti pago affatto… siamo soci adesso, ricordi?-

         Per la prima volta nella giornata sorrido e mi chiedo se anche Devil lo stia facendo.

 

 

EPILOGO

 

 

            Craig Hartley si rilassa. Ora che ha fatto il suo patto col procuratore non ha più nulla da temere. Contempla il salotto in cui si trova, più grande di molti appartamenti della cosiddetta gente comune di New York. Sarà dura rinunciare a tutto questo ma ne varrà la pena pur di restare in vita.

            Naturalmente non ha detto al Procuratore dei fondi che ha nascosto in un conto cifrato a Isla Suerte di cui nemmeno il suo complice Bradley Milton era al corrente. Il Seminatore di Morte, in fondo, gli ha fatto un favore uccidendolo.

            Si prepara ad uscire quando ode una voce alle sue spalle:

-Ciao Craig.-

            Hartley si volta di scatto ed esclama:

-Tu? Che ci fai qui? Se qualcuno ti vedesse…-

-Hai paura che scoprano che eravamo d’accordo sin dall’inizio e che sei stato tu a fornirmi le informazioni che mi hanno consentito di scoprire chi e come aveva saccheggiato il Fondo Sterling?-

-Attenta a quel che dici… potrebbero esserci microspie qui dentro. Io non mi fido del Procuratore e della Polizia.-

-Temi che il tuo piccolo accordo salti se scoprono che sei stato complice in due omicidi? Io non me ne preoccuperei se fossi in te… non dopo che ho recuperato questa.-

            Nelle mani guantate del Seminatore di Morte dondola una chiavetta USB e nel vederla Craig Hartley sbianca in volto.

-Sì, Craig… so del tuo ultimo imbroglio. Non avresti dovuto provarci… ma, sta tranquillo: anche se fossi stato corretto con me, questo non avrebbe cambiato la tua sorte.-

-Aspetta Mary… possiamo…-

-Qui non c’è nessuna Mary… io sono il Seminatore di Morte.-

            Hartley prova a scappare ma si muove troppo lentamente e le mani del Seminatore di Morte lo raggiungono. Ha solo il tempo di urlare una volta poi cade sul pavimento, morto.

            Il Seminatore di Morte lo attraversa con noncuranza e si confonde con le ombre.

 

 

FINE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Davvero nulla da dire su questo episodio se non che salutiamo Ragno Nero e la Gatta Nera augurandoci che qualcun altro voglia, un giorno o l’altro, scrivere le loro avventure.

            Nel prossimo episodio: una sorta di crossover con Marvel Knights. Devil contro Elektra. C’è bisogno di aggiungere altro?

 

 

Carlo



[1] Nello scorso episodio.

[2] È accaduto nell’episodio #32.

[3] Nell’episodio #63.

[4] Come descritto su Webspinners #11